La Centrale Operativa 118 invia un mezzo di soccorso di base sul luogo di un incidente stradale: è coinvolto un solo veicolo che ha violentemente urtato un palo dell’alta tensione. I Volontari del Soccorso scendono dalla propria ambulanza e, assicuratisi che non vi siano ulteriori pericoli, si avvicinano all’auto. All’interno vi è un paziente che urla di dolore: ha gli arti inferiori piegati ed incastrati tra il  cruscotto ed il volante. Il sedile si è avvicinato al piantone dello sterzo ed il paziente non ha spazio per muoversi. Grida dicendo di non riuscire a liberarsi dal mezzo. 

L’estricazione del ferito:

Con il termine estricazione si intende quell’insieme di manovre tecnico-sanitarie che servono per mobilizzare un paziente intrappolato, portandolo fuori dal veicolo, senza provocare ulteriori lesioni che potrebbero aggravare la sua situazione. Le manovre di estricazione debbono essere condotte in modo da non arrecare danno anche agli operatori sanitari.

In letteratura viene fatta una distinzione tra estricazione “cautelativa”, con paziente stabile e non a rischio vita , ed estricazione “rapida” o di emergenza, cioè quando si ha una reale necessità di rimuovere il paziente dal veicolo per presenza di rischio ambientale o per l’esecuzione di manovre salva vita. In quest’ultima categoria troviamo diverse manovre, tra cui spicca per diffusione, rapidità di esecuzione e non necessità di presidi la manovra o presa di Rautek. Questa manovra a mani nude viene indicata nei libri di testo esclusivamente nei casi di “estrema necessità”.

Nell’esecuzione di questa manovra, l’operatore è estremamente concentrato nel non cagionare ulteriori danni al ferito e può sottovalutare la postura da tenere durante questa particolare operazione. Analizzando dal punto di vista biomeccanico i movimenti, ci accorgiamo quanto la postura dell’operatore sia scorretta e possa così sottoporsi al rischio di gravi lesioni della colonna vertebrale, delle articolazioni, dei muscoli e tendini.

Entrando nel dettaglio della manovra, l’operatore afferra il paziente, sempre che sia abbastanza alto da avvolgerlo con le proprie braccia, “salvaguarda” l’allineamento del rachide con la propria testa ed una mano, lo solleva facendosi carico completamente del suo peso, esegue una torsione del busto e, sempre sostenendone interamente il peso, cammina all’indietro per estrarre il paziente dal veicolo.

Dal punto di vista dell’operatore questa torsione viene eseguita, nella maggior parte dei casi, senza il mantenimento fisiologico delle curve della colonna vertebrale, in quanto si ritrova con la colonna in flessione verso il paziente. In molti casi il veicolo non si trova in una posizione confortevole per utilizzare le attenzioni del caso e questo movimento (torsione in flessione) provoca una forte e dannosa compressione a livello discale.

In ogni operazione che preveda la movimentazione dei carichi (pazienti) si consiglia di rispettare sempre i seguenti principi, al fine di non recare danni alla propria salute: 

– Baricentro del corpo vicino al peso da sollevare:

Nel uomo i singoli movimenti dei diversi segmenti articolari si basano sui meccanismi fisici delle leve. Nel corpo umano il segmento osseo è l’asse delle leve, l’articolazione il fulcro, la forza muscolare la potenza, la forza peso e la resistenza. 

Quindi minore sarà la distanza dall’articolazione del peso sollevato, minore sarà la forza necessaria a sollevarlo quindi minore il carico discale.

– Allargare la propria base d’appoggio per dare più equilibrio al corpo;

– Piegare le gambe per distribuire correttamente il peso del corpo evitando che ricada solo a livello lombare;

– Mantenere la schiena dritta, ovvero mantenere le curve fisiologiche della colonna per evitare pressioni sbagliate e dannose a livello discale.

Il mantenimento delle curve fisiologiche della colonna permette infatti alle vertebre di rimanere allineate tra loro senza creare pressioni trasversali sul disco che possano provocare una sua spinta all’esterno, generando erniazioni o protrusioni, strappi o stiramenti muscolari.

– Evitare quando è possibile le torsioni del busto e, se sono necessarie, usare al massimo la contrazione della muscolatura addominale, in grado di togliere un po’ di pressione a livello lombare.

Ideato per facilitare questa operazione d’urgenza, permette di aumentare la messa in sicurezza del nostro paziente e di ridurre in modo esponenziale i danni che con la manovra di Rautek si creano sui pazienti e sugli operatori, proteggendo così anche la loro salute nello svolgimento di una così preziosa attività.

L’estricatore che permette di rispettare tutti i principi ergonomici sopra elencati per la sicurezza, oltre che del paziente, dell’operatore. Inoltre riduce la velocità di esecuzione, permettendo di effettuale l’estricazione d’urgenza in meno di 20 secondi diminuendo conseguentemente i tempi di sforzo muscolare dell’operatore.

Poniamo alcune domande suggestive:

Eseguendo la manovra di Rautek, abbiamo garanzie di mantenere la linearità del rachide del paziente durante un movimento di rotazione senza supporti rigidi?

E durante le altre fasi della manovra?

Riesco a mantenere il mio dorso in asse?

Sono in grado di sollevare un paziente, ad esempio di soli 55 Kg, da solo e con la schiena piegata?

 Agisco in sicurezza infilando un braccio, senza poter vedere, tra la schiena del paziente e lo schienale del sedile?

Camminando all’indietro sulla scena di un incidente stradale (basta una banale pozzanghera per scivolare) posso farmi male ?

Ma soprattutto: sono sicuro di fare la cosa migliore per il paziente e per me?

Con la sua struttura rigida, si mantiene la colonna del paziente in posizione sicura da non creare ulteriori lesioni. Si consente all’operatore di impiegare le sole maniglie esterne, dovendosi così concentrare ad estricare il paziente in modo sicuro e corretto per entrambi.

Le 4 maniglie esterne (rosse) di sollevamento e di trasporto permettono una presa salda ed ergonomica consentendo sia di estrarre il paziente senza alcun rischio di scivolamento, sia di mantenere la schiena in posizione corretta con le curve fisiologiche mantenute.

Il suo profilo sottile e l’assenza di parti strutturali mobili (tipo le “ali” del KED) consentono un inserimento rapido e preciso con un minimo movimento del paziente.

Il nuovo sistema di estricazione, oltre alla manovra di estricazione “Rapida”, permette di affrontare anche la manovra di estricazione “cautelativa”, in modo ancora più semplice e con gli stessi principi di tutela fisiologica sia per il paziente che per l’operatore.

L’utilizzo ne migliora la posizione di partenza dell’operatore: grazie all’uso delle maniglie predisposte esternamente e al supporto rigido, riesce a migliorare la sua postura, trovandosi con il dorso retto, le gambe divaricate, piegate e con una gamba in appoggio al veicolo stesso. In questo modo il corpo riesce a sfruttare l’appoggio della gamba posizionata in prossimità del piantone del veicolo eseguendo la torsione e lo spostamento togliendo compressione discale.

Partendo in posizione di sicurezza, gli operatori anche di piccole dimensioni, o con poca forza muscolare, riescono a sfruttare al meglio le proprie potenzialità fisiche e senza danneggiarsi.

E’ fondamentale l’uso delle gambe e della muscolatura addominale per evitare che il carico gravi sulla colonna, in particolare durante l’azione di torsione. Le tecniche di esecuzione vengono divulgate da Istruttori presenti sul territorio, così da fornire all’operatore non solo un ottimo presidio certificato e omologato per l’estricazione, ma anche la conoscenza delle tecniche d’uso per eliminare del tutto lo sforzo muscolare, riducendo i potenziali danni osteo-articolari.

Per la salute dell’operatore diventa basilare muoversi correttamente, conoscere bene il proprio corpo e saper sfruttare i proprio muscoli al meglio, al fine di non sollecitare altre strutture somatiche potenzialmente danneggiabili. 

Per la formazione specifica si organizza il corso “Injure Free”, interamente dedicato alla salute dell’operatore, insegnando a muoversi correttamente ed eliminando tutte le abitudini posturali che recano danno con conseguente dolore. In questo corso viene fornita una formazione completa per imparare ad usare il proprio corpo, rinforzare i muscoli in caso di debolezza e imparare  esercizi che possano aiutare ad evitare i dolori provocati dalle continue abitudine posturali sbagliate.

Alexandro Stecchezzini 

FormazioneDispense