Grazie a i molti professionisti, ha redatto questo documento dove mette in  evidenza alcuni metodi non invasivi per la mobilitazione del paziente pediatrico.

Fino ad oggi il trauma, come ormai noto, costituisce nell’età pediatrica la prima causa di morte. In particolare il trauma cranico risulta ancor oggi prevalente rispetto ai traumi addominali. Un bambino sottoposto a sollecitazioni provocate in ogni suo distretto corporeo da energie cinetiche uguali a quelle cui è sottoposto un adulto subirà lesioni quantitative e/o qualitative più importanti.

Peraltro l’apparato locomotore più elastico porta a minori fratture rispetto all’adulto; da questo ne consegue che in presenza di fratture di un bambino la quantità di energia in gioco è stata molto elevata e questo ci deve far porre ulteriore attenzione su probabili lesioni interne.

Questo testo non vuole enfatizzare le diversità anatomiche e fisiopatologiche adulto /bambino, ma porre l’attenzione sulle tecniche di mobilizzazione di questi pazienti fino al loro corretto posizionamento su presidi a loro dedicati, ancora oggi non del tutto codificate come avviene per esempio nel paziente adulto.

BAMBINO ALLOGGIATO NELL’APPOSITO DISPOSITIVO DI RITENUTA IN AUTO :

Con l’entrata in vigore dal 14 Aprile 2006 del Decreto Legislativo 13 marzo 2006 n° 150, modifica dell’articolo 172, del Codice della strada, si disciplina “l’uso della cintura di sicurezza e dei SISTEMI DI RITENUTA PER BAMBINI “.

Tale decreto recita inoltre che i dispositivi di ritenuta devono obbligatoriamente essere utilizzati dalla nascita fino ai 18 kg avvalendosi di appositi seggiolini (sistemi di ritenuta) e oltre questo peso fino ai 36 kg adoperando adattatori (da porre sotto la seduta del bambino).

Da questo si può facilmente dedurre che statisticamente un soccorritore può dover intervenire su un bambino e mettere in atto una serie di manovre per garantire la prevenzione di danni secondari (da trasporto o mobilizzazione) al paziente stesso.

L’approccio consigliato per il personale soccorritore  (una volta valutato l’ A-B-C-D-E del paziente, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni poste in essere da protocolli emergenza/urgenza territoriali), non dimenticare sempre il fattore F.

L’approccio al paziente deve essere svolto avvalendosi delle nozioni dedicate e, come prima cosa, si deve provvedere alla gestione della testa del piccolo dato che come è ben noto è l’unico distretto corporeo che in caso di collisione è libero di muoversi e quindi viene classificato come compromesso. L’immobilizzazione verrà garantita “manualmente”, cercando cioè di colmare lo spazio fra tale distretto anatomico e il sedile con le proprie mani, in modo da ridurre ogni possibile movimento del capo durante le fasi di spostamento.

Nel caso in cui il paziente presenti una conformazione anatomica (patologica o fisiologica) idonea al suo posizionamento e sia in grado di sopportarlo, il collare cervicale va utilizzato (e consigliato nessun collare sotto l’anno di età ma attenetevi alle vostra formazione regionale).

In questa fase i soccorritori provvederanno con le dovute precauzioni a mantenere ben salde le cinture di sicurezza già indossate, per poi afferrare modo saldo e preciso il paziente, prima di toglierle, afferrandolo con due mani ciascuno per un lato.

Una volta usciti dal veicolo con il seggiolino fare attenzione a non modificare l’inclinazione del piccolo paziente fino a quando non sarà necessario per il posizionamento sul presidio per evitare di sollecitare il rachide cervicale e prevenire lo scivolamento delle faccette vertebrali (sarà impossibile, ma proviamoci!).

Il primo soccorritore, con le mani a “C” dovrà afferrare e stabilizzare da sopra la testa la parte superiore del torace e il capo, posizionando, senza premere eccessivamente, il pollice sulle clavicole e palmo e dita in modo da sostenere le scapole, la parte del dorso e la regione che va dalla radice del collo alla spalla, avendo cura di bloccare la testa del paziente con i polsi  per un corretto allineamento del rachide cervicale cercando di limitare il più possibile movimenti di torsione, inclinazioni antero-posteriori, e laterali; inutile dire che orologi e altre cose non ci devono essere.

Successivamente un soccorritore si occuperà di slacciare (tagliare) tutte le cinture, assicurandosi così di aver svincolato il paziente, e solo a questo punto potrà entrare, con una mano, nello spazio compreso fra la parte lombo-sacrale del bambino e il seggiolino, mentre l’altra mano dovrà porla sulla parte superiore del “bacino-anche-pelvi”, facendo attenzione a non comprimerlo (in questo momento sarà anche possibile eventualmente apprezzare movimenti o condizioni anomale di tale distretto).

Una volta che si è assicurato di aver posto le mani in posizione “a conchiglia” pinzando con il pollice, senza creare pressione eccessiva, la “cresta” del paziente, ci si coordina con l’altro soccorritore ed eventualmente una terza persona, non necessariamente un soccorritore, per la manovra di scivolamento del paziente sul presidio e la rimozione del seggiolino.

In questa fase come sempre si ribadisce l’importanza degli operatori di porsi l’uno di fronte all’altro per potersi capire e comprendere le operazioni che stanno svolgendo, oltre che a monitorare entrambi, visivamente, le condizioni del paziente, per poi posizionarlo in modo corretto sul presidio a vostra disposizione (con cinghie aperte) e di togliere il seggiolino, inclinandolo, permettendo con un movimento simultaneo lo “scivolamento” regolarizzato con la manovra di “Lift and Slide” controllando il piccolo paziente fino al posizionamento corretto.

Dal “ seggiolino “….al suo posizionamento sul presidio a vostra disposizione

Sottoclavicolari

PROCEDURA CONSIGLIATA :

  1. Valutare la sicurezza della scena ;
  2. Raggiungere il seggiolino del bambino ;
  3. Valutare A-B-C-D-E (seguendo protocolli emergenza/urgenza territoriali), se è possibile mettere il collare cervicale.
  4. Collocare “mani” o “riempitivi” intorno al capo del bambino da (spalla a spalla) mantenendoli ben saldi con le mani e assicurarsi che le cinture del seggiolino siano ben salde al bambino. Se necessario tenderle;
  5. Afferrare in due soccorritori entrambe i lati del seggiolino ed estrarlo dal veicolo. se disponibile un terzo, i due operatori mantengono il bambino;
  6. Collocare il seggiolino sulla parte inferiore (lato piedi) del presidio a vostra disposizione
  7. Inclinare il seggiolino fino a far poggiare lo schienale sulla presidi di immobilizzazione
  8. Il soccorritore che si trova alle spalle del bambino entra con una mano tra il sedile e la spalla/dorso afferrandolo con la mano a “C”

ATTENZIONE: QUESTI CONTENUTI, DEVONO ESSERE SVOLTI SOLO DOPO UNA FASE CONOSCITIVA SULLE ESIGENZE PEDIATRICHE E CON IL SUPPORTO DI SPECIALISTI.

La formazione dedicata a queste manovre la potete trovare all’interno del nostro corso: