“Non nuocere”, prima regola fondamentale del soccorso: evitare l’insorgenza di ulteriori danni all’infortunato grazie all’intervento di personale qualificato e all’ausilio di tecnologie per una gestione sicura e adeguata del paziente in qualsiasi situazione di soccorso.

Nel caso di un trauma, eventuali sollecitazioni sul corpo umano, provocate ad esempio dal sollevamento e dal trasporto, possono determinare l’insorgere di ulteriori danni e lesioni al paziente rispetto a quelle già determinate dal trauma stesso. Tale situazione risulta più problematica nel caso di pazienti di età superiore ai 65 anni, che possono soffrire di altre patologie invalidanti, come l’osteoporosi e la coxartrosi, l’osteoporosi, quindi più invalidanti sia prima che dopo il trasporto, nei pazienti anziani come quelli a carico dell’anca, e quindi tutte le fratture del collo del femore sono i più frequenti, (tali casi costituiscono il 38% degli interventi di emergenza medica).

 

In tali circostanze, è fondamentale garantire un corretto trasporto in posizione antalgica o contenitiva allo scopo di evitare il rischio di sollecitazioni, che, non essendo dissipate uniformemente dal corpo traumatizzato durante la mobilitazione, vengono assorbite dal punto di lesione generando un danno secondario. L’intervento di immobilizzazione, sia totale che parziale tramite opportuni dispositivi, ha lo scopo di evitare l’insorgere di tali sollecitazioni dolorose, di limitare i movimenti durante le fasi di movimentazione del paziente e di garantire manovre di trasporto in assoluta sicurezza e comfort.

Da sempre, vengono progettati e realizzati dispositivi dedicati al paziente traumatizzato, allo scopo di garantire la prevenzione dell’infortunato a partire dalle prime fasi dell’evento traumatico. Il materasso a depressione per esempio è la scelta ideale per l’immobilizzazione di reperimento o antalgica e il contenimento “full body” (corpo intero) del paziente poli-traumatizzato o con esigenze particolari. In commercio, si possono trovare molti materassi a decompressione, ma solo alcuni di questi hanno come grande particolarità queste caratteristiche:

Normative Eurpee 1789 1865
  • massimo restringimento sulla lunghezza: 1%
  • massimo restringimento sulla larghezza: 3%;

Queste due righe abbinate ad altre caratteristiche tecnico scientifiche, studiate su pazienti veri, tutela sia l’operatore che il paziente in toto, garantendone il trasporto di un paziente di grandi dimensioni, in assoluto comfort, sicurezza e soprattutto in posizione antalgica. La comodità di questa nuova tecnologia, permette di utilizzare il materasso a decompressione anche come telo “rigido” porta persone, facendo si che il paziente, rimanga seduto e contenuto durante la discesa dalle scale. Un materasso di nuova generazione, abbina alla sua struttura anche una superficie rigida per al tutela del arachide cervicale, con una superficie rigida, posizionata al di sotto al paziente e abbinata ad un sistema fermacapo studiato sulle deformazioni della colonna vertebrale.

Cinture permettono l’immobilizzazione totale, “full body”, per un trasporto corretto e sicuro del paziente traumatizzato.

In particolare, il sistema di cinture in configurazione incrociata posizionate sul distretto corporeo, maggiormente interessato in età geriatrica come il bacino, permettono di ridurre e mantenere le possibili fratture fino all’arrivo in area calda, senza mai più muovere o sollecitare la zona dolorante e contenendo le perdite ematiche.